Novembre 2023
Visita Governatore Distretto 2120 Vincenzo Sassanelli
La visita del Governatore è uno degli appuntamenti più importanti del Rotary ed il 16 novembre u.s. si è tenuto l’incontro tra il Governatore Vincenzo Sassanelli ed il Rotary di Putignano Trulli e Grotte, per vecchi amici, un’occasione di ritrovarsi con l’emozione di rivedersi. Difatti il Governatore Vincenzo Sassanelli ed ancora di più la consorte Maria Gabriella Caruso ex socia del Club, hanno frequentato per anni il Club di Putignano ed hanno così potuto rincontrare e riabbracciare vecchi amici.
Una serata di vera amicizia rotariana, quella che si respira nel Club di Putignano da sempre e che è uno dei fondamenti dei valori rotariani.
La visita è iniziata nel pomeriggio con una riunione con il Presidente Emma Guarnieri, l’Assistente del Governatore per la nostra zona Nicola Gigante e i Dirigenti del Club, che è stato particolarmente significativa ed ha consentito di trattare vari temi che fanno parte della missione del Rotary, come in una serena e costruttiva chiacchierata tra vecchi amici.
Il Governatore ha sottolineato come sia importante per il Rotary, in momenti di difficoltà quali quelli che stiamo vivendo, di essere vicini alla gente, di conoscere i bisogni più profondi per dare un aiuto concreto e soprattutto duraturo, non fatto solo di una beneficenza saltuaria, ma realizzato con progetti concreti che possano cambiare realmente la vita delle persone.
Così come è sempre più importante e necessario rafforzare i concetti di Diversità, Equità ed Inclusione in ogni nostra azione, avendo sempre di più attenzione al mondo in cambiamento che ci circonda. Il tema è altresì strettamente legato al ruolo della donna ed al rafforzamento della stessa in ogni ambito: sociale, culturale, imprenditoriale e professionale, questo è certamente un obiettivo primario del Rotary, che il Club di Putignano sposa pienamente.
La stessa consorte del Governatore, Maria Gabriela Caruso, nell’ambito del quadro di rafforzamento del ruolo sociale delle donne nel mondo, ha voluto quest’anno portare avanti un importante progetto editoriale per dare voce alle donne che hanno contribuito alla stesura della dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Quindi un Rotary sempre più inclusivo, più snello, con meno formalismi e più inserito nel tessuto sociale, al fine di essere sempre allineato ai bisogni della gente e che soprattutto guardi alle nuove generazioni che sono il nostro futuro e che hanno nuove capacità e visioni in grado di tradurre meglio le evoluzioni sociali del periodo. L’attenzione alle nuove generazioni non solo attraverso il Rotaract, che svolge un ruolo importante nella fascia dei più giovani, ma anche con un confronto sempre più forte da parte dei Club che consenta un rinnovamento sia nelle compagini sociali che nel pensiero e nell’azione.
La nostra forza è nella connessione di oltre 1,4 milioni di soci nel mondo che si parlano si aiutano trovano insieme gli spazi per realizzare anche progetti comuni, condividono idee e perché no lavoro. I soci rotariani hanno prestato quasi 50 milioni di ore di volontariato all’ anno nell’ultimo periodo ed investono nel mondo, grazie anche alla Fondazione Rotary. Circa 478 milioni di Dollari all’anno in sovvenzioni distrettuali date ai Club per supportare progetti sul territorio per rispondere a bisogni delle comunità locali.
Il Club di Putignano, storicamente è stato sempre attento ai bisogni del territorio con tanti progetti realizzati che hanno consentito di dare aiuto a diverse situazioni di bisogno ed oggi il progetto di Pet Terapy che sta portando avanti da diversi anni è arrivato in una fase di implementazione più ampia, un progetto che vede un aiuto concreto a dei ragazzi che hanno delle difficoltà, un altro progetto che sta cambiando la vita per alcuni membri della nostra comunità.
Ma non solo, il club quest’anno sarà anche di supporto ai bambini dell’alluvione di Faenza attraverso un service congiunto che vedrà messi in sinergia club di territori differenti, tutti riuniti sotto un unico pensiero e moto, fare Rotary, essere utili lì dove vi è bisogno, essere presenti e fattivi.
E poi ci sono tanti altri grandi temi, come quello della lotta alle malattie, il Rotary provvede a educare e mobilitare le comunità per aiutare a prevenire la diffusione delle malattie più importanti come la polio, HIV/AIDS e malaria, sforzandosi a migliorare e ampliare l’accesso alle cure a basso costo e gratuite nelle aree sottosviluppate.
Il Rotary è stato il promotore nel febbraio 1982 del programma internazionale di vaccinazione antipolio Polioplus, che venne inserito nell’allora più ampio programma umanitario 3H ed è stata la prima organizzazione al mondo ad alzare l’attenzione sul problema della Poliomelite che già faceva vittime in tutto il mondo.
Il Rotary e i suoi partner della Global Polio Eradication Initiative hanno fatto grandi passi avanti per ridurre i casi di polio del 99,9% in tutto il mondo negli ultimi 35 anni e si può davvero dire che siamo un passo dalla completa eradicazione.
Ma ogni Club, ogni singolo rotariano, ogni persona che crede nei valori di integrità, diversità, amicizia, servizio, leadership fondamenta del Rotary può e deve contribuire a dare una speranza al mondo, unendosi in un network mondiale che possa davvero fare la differenza.
Per lasciare un ricordo tangibile della nostra rinnovata e sempre viva amicizia, al nostro amico Vincenzo Sassanelli, il club gli ha fatto omaggio di un Farinella realizzato da un artista putignanese, Domenico Galluzzi, con l’abito che richiama il logo del Rotary ma soprattutto il logo dell’anno, diamo speranza nel mondo, che è la nostra vera mission, sempre e comunque.
Il 13 novembre si celebra la Giornata mondiale della Gentilezza, recepita in Italia dal 2000 diventando un appuntamento fisso. Il battesimo mondiale è avvenuto nel 1998 in Giappone e questa ricorrenza è osservata in molti Paesi, tra cui Australia, Canada, Nigeria, Emirati Arabi, Singapore, India e Italia appunto. E il movimento globale nato sulla Gentilezza punta al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite.
Ma qual è il senso di una giornata mondiale? Certamente ricordarsi che esiste la gentilezza, ma non solo; è anche evidenziare tutto quanto ruota intorno ad essa e alle sue declinazioni più svariate nell’agire quotidiano del singolo e della comunità, per focalizzarsi sull’aspetto positivo delle nostre azioni.
La gentilezza è stata al centro di un evento del Rotary Putignano Trulli e Grotte intitolato “La gentilezza salverà il mondo?”, una serata voluta dalla Presidente Emma Guarnieri, che per l’anno rotariano ha voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza delle varie sensibilità ed anche al valore dell’universo femminile, ancora purtroppo non adeguatamente considerato in vari ambiti. Per questo la serata è stata dedicata soprattutto alle donne, durante la quale, una donna, Emma Longo, già professoressa all’IISS Caramia Gigante di Alberobello, ha approfondito il tema con un garbo ed un approccio assolutamente in sintonia con la serata.
Ma cos’è la gentilezza? La relatrice ha esordito così “Il significato della parola “gentilezza”, dal latino “gens”, identifica il comportamento di chi appartiene a una nobile stirpe, … ancora è la caratteristica di chi (o di ciò che) è gentile. Nel dizionario dei sinonimi si trovano parole come “cortesia, garbo, dolcezza, amabilità, grazia, benevolenza, delicatezza, cordialità, cavalleria, galanteria, buona educazione, galateo, civiltà, etc….”
Ma non è solo questo; difatti, anche se anche molte di queste parole alludono al concetto, la gentilezza non corrisponde solo e soltanto alla buona educazione, alla buona creanza, alle buone maniere – afferma la relatrice – ma, come già affermato da Marco Aurelio, “La gentilezza è la delizia più grande dell’umanità”.
Questa è stata un’idea condivisa per molto tempo da altri scrittori/pensatori. Oggi invece la gentilezza viene percepita come rischiosa e, comunque, difficile da mettere in pratica, come è chiaramente emerso dal dibattito, molto coinvolgente, tenutosi durante ed al termine della relazione: “ma se è vero che essere gentili è rischioso, in quanto presuppone una marcata sensibilità nei confronti degli altri e, quindi, la capacità di identificarsi nei piaceri e nelle sofferenze altrui, è pur vero che la gentilezza è una delle cose più appaganti che la vita ci regala”, afferma ancora Emma Longo.
La relatrice cita inoltre David Hume, filosofo scozzese del ‘700, che diceva: “Rinunciare alla gentilezza arreca un danno al senso di benessere di ciascuno di noi perché ci priva di un piacere arricchente”.
L’approfondimento storico della gentilezza effettuato dalla relatrice ha accompagnato i partecipanti all’incontro nel ripercorrere la storia della gentilezza, ma anche dell’essere umano nella sua essenza nel corso dei tempi. Siamo quindi passati dalla “Filantropia” (Philantropia) cioè amore per l’umanità e “Caritas” cioè amore per il prossimo, ciò che, in epoca Vittoriana, si chiamava “Cuore aperto” cioè: “essere ben disposti verso gli altri”, all’individualismo di Thomas Hobbes, filosofo britannico del ‘600, descrive gli uomini come delle bestie egoiste che pensano soltanto al proprio benessere: “Homo homini lupus”- l’esistenza, cioè, è una guerra di tutti contro tutti.
Probabilmente oggi siamo diventati, in gran parte, sostenitori di Hobbes? Questa è la domanda che ha posto Emma Longo all’uditorio; infatti spesso, la gentilezza genera diffidenza sì da farci intravedere, in un gesto di generosità, moralismo e sentimentalismo.
La gentilezza oggi subisce troppi condizionamenti, la storia ci mostra innumerevoli espressioni relative al desiderio umano di stabilire un legame – vedi l’amicizia, gli insegnamenti cristiani sull’Amore, sulla Carità e anche le filosofie novecentesche del “Social Welfare”-; ma la stessa ci fa anche notare che la nostra capacità di prenderci cura degli altri, risulta spesso inibita da paure e rivalità, figlie di una società competitiva.
Oggi pare che la mancanza di generosità sia diventata il nostro comportamento abitudinario. Pensiamo spesso alla generosità, ma siamo incapaci di vivere una vita che ci ispiri ad essa. Siamo molto ambivalenti rispetto alla gentilezza, sentiamo la sua mancanza, ma facciamo resistenza nei confronti dei nostri impulsi generosi.
Jean Jacques Rousseau diceva che prendersi cura degli altri ci rende pienamente umani e il suo “Emile” descrive la generosità come un’estensione dell’”Amour de soi” (amore naturale per sé stessi); infatti solo il bambino che si prende cura di sé stesso e che gioisce del sentirsi vivo “cercherà di estendere questo suo modo di essere e queste sue gioie” agli altri.
Anche il mondo del lavoro degli ultimi decenni ha vissuto momenti dove l’individualismo e la competizione la facevano da padrone, pochi sono stati i Manager illuminati e tra questi, la Longo ha citato, Satya Nadella, diventato CEO (Amministratore Delegato) della Microsoft nel 2014, che ne ribaltò la cultura, introducendo una nuova mentalità basata sul miglioramento continuo e sul vedere i problemi come opportunità (growth mindset – mentalità di crescita) e sulla gentilezza; ma per fortuna ce ne sono molti altri che hanno compreso come la gentilezza sia una forza eccezionale, in grado di aggregare, di stimolare le reazioni positive, riuscendo così ad avere il meglio da ognuno rendendolo anche felice.
Infine, non si può non ricordare Papa Francesco, afferma la relatrice, condividendo ciò che il Papa ha scritto nell’enciclica “Fratelli tutti” e ripreso nella omelia del “Te Deum” di fine anno 2022:
L’individualismo consumista provoca molti soprusi. Gli altri diventano meri ostacoli alla propria piacevole tranquillità. Dunque si finisce per trattarli come fastidi e l’aggressività aumenta. Ciò si accentua e arriva a livelli esasperanti nei periodi di crisi, in situazioni catastrofiche, in momenti difficili, quando emerge lo spirito del “si salvi chi può”. Tuttavia, è ancora possibile scegliere di esercitare la gentilezza. Ci sono persone che lo fanno e diventano stelle in mezzo all’oscurità.
L’incontro ha coinvolto molto i partecipanti che hanno disquisito sulle varie sfaccettature dell’essere gentili, in un confronto anche acceso, ma che della gentilezza ha fatto tesoro.